Per tre anni ha perseguitato il suo ex amante e la moglie dell'uomo, appropriandosi di identità dei loro conoscenti e provando a contattarlo anche da un istituto religioso in Valle d'Aosta.
Protagonista della vicenda una donna di 58 anni che oggi è stata condanna dal Tribunale di Torino a due anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali e delle parti civili. Per fuggire agli atti persecutori della donna, iniziati nel 2015, la coppia era stata costretta con i figli a traferirsi all'Isola d'Elba.
Ma anche la stalker li aveva trovati. Con l'uomo la donna aveva avuto una relazione, durata non più di un mese, come è emerso dalle indagini coordinate dal pm Mario Bendoni. Quando lui ha troncato sono iniziate le telefonate, gli appostamenti, i pedinamenti e i tentativi di contatto via social.
La coppia è stata difesa all'Avvocato Elena Ilaria Ughetto Monfrin.
Il nostro commento sulla vicenda
Siamo soddisfatti da un punto di vista processuale, ma questa dolorosa vicenda prova che non esiste uno “stalking di genere”, gli atti persecutori possono essere compiuti anche da donne nei confronti di uomini o di altre donne, è necessario in ogni caso avere il coraggio di denunciare subito all’Autorità Giudiziaria, in modo che possano essere presi provvedimenti a tutela delle vittime nell’immediato, onde evitare che si trascinino a lungo situazioni che possano causare tanta angoscia e sofferenza per intere famiglie”.
Articolo su lastampa.it
Articolo su open.online
Articolo su torinooggi.it
Qui l'articolo su La Stampa del 19 luglio 2023